Ritrovo dei partecipanti nei luoghi ed orari stabiliti. Sistemazione su bus gran turismo e partenza per il Piemonte. Arrivo alla Sacra di San Michele, posta sulla cima del Monte Pirchiriano, dove alle ore 11:30 abbiamo prenotato l’ingresso e la visita guidata della celebre abbazia micaelica. Incontriamo sul percorso i due laghi di Avigliana, quello Grande (840mila mq.) e quello Piccolo (540mila mq.), divisi da un sottile istmo di terra. I laghi sono di origine glaciale, chiusi a valle dai rilievi morenici sui quali sorge l’abitato di Avigliana. Inizia la salita verso la Sacra di San Michele, poco più di 5 Km. di tornanti. Man mano che si sale, si vedono i due laghi rimpicciolire. Giunti sulla cima del Monte Pirchiriano (poco meno di 1000 metri s.l.m.), affrontiamo a piedi un comodo sentiero che porta alla base di un formidabile complesso di edifici, è la Sacra di San Michele. Si rimane stupiti dall’arditezza della costruzione, che iniziò nel 998 per opera dei Monaci Benedettini. La fortuna della Sacra di San Michele crebbe subito per l’alto numero di pellegrini che sostavano entro le mura dell’Abbazia prima di intraprendere il rischioso passaggio della Alpi, verso il Moncenisio o il Monginevro. Per difendersi dalla minaccia delle incursioni saracene, i monaci furono costretti a alzare possenti mura. Varcata la soglia, tre successive rampe di scale introducono alla Chiesa/Mausoleo al cui interno sono custoditi 25 sarcofaghi della dinastia sabauda. Affacciandosi sul lato che si apre sulla Valle di Susa c’è uno strapiombo verticale di oltre 600 metri. Si intravvede Torino, nello scenario maestoso della catena alpina che fa da sfondo all’immenso panorama.
Terminata la visita guidata, scendiamo a Giaveno, dove è in pieno svolgimento la 41ª Festa del Fungo. Protagonista assoluto è Il Porcino, ossia il fungo per eccellenza, il più conosciuto e rinomato. Giaveno vanta il titolo di “Capitale del fungo”, ne è cosparso tutto il territorio circostante. Cresce infatti nei boschi di querce, di castagni, di faggi e di conifere che si estendono in tutta la Val Sangone e la raccolta ha il suo picco proprio con l’inizio della stagione autunnale. Nel Pala-Fungo, appositamente allestito in Piazza Delbosco per l’esposizione e l’assaggio del prezioso vegetale, avremo l’opportunità di farne incetta e anche di sentirne il sapore, grazie alla degustazione di piatti preparati dalla “Pro Loco”. Pranzo libero. Oltre al Fungo Porcino, (l’elemento di maggior spicco attorno al quale ruota tutta la manifestazione), ad attrarre i visitatori ci sono anche la grande Fiera di prodotti locali e le botteghe artigiane che occupano tutte le vie e le piazze del centro cittadino. Non mancheranno anche gli intrattenimenti musicali e i cori da strada, con il loro repertorio folcloristico piemontese.
Al termine partenza per il rientro con la consueta lotteria, con un premio-souvenir per tutti i partecipanti. Cena libera.