Ritrovo dei partecipanti nei luoghi stabiliti, sistemazione in bus gran turismo e partenza per il Piemonte. Arrivo a Caraglio. Visita guidata del Filatoio Rosso, che ospita uno dei primi impianti di produzione della seta. Costruito nel 1678, è stato per secoli una fonte di reddito per gli abitanti della zona, non solo per gli operai specializzati impiegati nella fabbrica ma anche per i contadini dediti alla coltivazione dei gelsi nelle campagne circostanti. L’allevamento dei bachi da seta era infatti il punto iniziale della filiera produttiva del filato e attorno a questa florida attività ruotava tutta l’economia del paese. Quando questa occupazione ha cominciato a perdere terreno con l’avvento dei filati sintetici, l’opificio è andato in disuso. A mettere fine all’abbandono ha contribuito il Comune che nel 1999 ha acquistato l’immobile con tutte le attrezzature ancora intatte e ha dato vita al Museo del Setificio Piemontese. Oggi è considerato un laboratorio di archeologia industriale tra i più antichi e meglio conservati d’Europa, spazzato via dalle nuove tecnologie ma retaggio di un benessere che ha tenuto alto il tenore di vita degli abitanti di Caraglio per più generazioni. Chiusa questa curiosa parentesi nel mondo della filanda, ci spostiamo nel centro storico di Caraglio dove in pieno svolgimento la Sagra della Bagna Cauda e dell’Aglio che ne costituisce l’ingrediente basilare. Nell’area fieristica sono infatti presenti numerose aziende agricole locali che, sotto l’egida di “Campagna Amica” esibiscono le caratteristiche trecce di aglio e altri prodotti tipici del territorio, quali i rinomati formaggi di alpeggio, salumi, miele, porri, zucche, ecc.
Ma l’attrazione maggiore è costituita dal Pellerin, ovvero il padiglione gastronomico dove, serviti a tavola e in un ambiente riscaldato, potremo degustare la celebre Bagna Cauda accompagnata da verdure crude e cotte. La Bagna Cauda è da sempre sinonimo di sapori forti per appetiti robusti. Il vigoroso menù include anche il dolce finale e gli abbeveraggi, alcolici e non. Nel pomeriggio ci sarà spazio per smaltire gli eccessi della tavola visitando gli oltre 80 banchi degli espositori delle produzioni vegetali, tra le quali il posto d’onore spetta al celeberrimo Aglio di Caraglio (l’assonanza non è casuale, dal momento che questa pianta erbacea costituisce l’eccellenza locale molto apprezzata dai turisti e dai buongustai che accorrono da tutta Italia per accaparrarsi in fiera l’ultimo chilogrammo del prezioso bulbo, di cui sono ben note le proprietà diuretiche e antiipertensive). Al termine partenza per il rientro in Riviera Ligure con arrivo previsto in serata. Cena libera.